Descrizione

Comune di montagna, di origine medioevale, la cui economia è basata prevalentemente su attività agricole. Gli onesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati soltanto nel capoluogo comunale, che non presenta segni di espansione edilizia. Il territorio, caratterizzato da un profilo geometrico irregolare, è soggetta a variazioni altimetriche molto pronunciate, che vanno dai 359 metri a valle, ai 2.192 metri del Monte Sfandita. Il capoluogo comunale è situato alle pendici del monte Concarena ed ha un andamento plano-altimetrico tipicamente montano.

Comune di montagna, di origine medioevale, la cui economia è basata prevalentemente su attività agricole. Gli onesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati soltanto nel capoluogo comunale, che non presenta segni di espansione edilizia. Il territorio, caratterizzato da un profilo geometrico irregolare, è soggetta a variazioni altimetriche molto pronunciate, che vanno dai 359 metri a valle, ai 2.192 metri del Monte Sfandita. Il capoluogo comunale è situato alle pendici del monte Concarena ed ha un andamento plano-altimetrico tipicamente montano.

Storia

Nella seconda metà dell'VIII secolo Carlo Magno donò la Valle Camonica ai frati di S. Martino di Marmoutier, che ebbero il compito di portare negli altri conventi della zona greggi di pecore, di cui fino ad allora non si erano avute tracce. Da qui la derivazione del toponimo, che si riallaccia al celtico "Hon" (ovile), poi trasformato, con la creazione delle prime carte topografiche nel XIII secolo, in "Honus" ed infine in "Ono". Completa il toponimo il riferimento ad una chiesa dedicata ai Ss. Pietro e Paolo. Attività agricole e pastorali, nonché l'estrazione del ferro dalle miniere, fiorirono tra il Quattrocento ed il Cinquecento, finché una frana, staccatasi dal Monte Concarena, travolse quasi del tutto il centro abitato. L'origine del comune è legata anche ad una leggenda che narra di gruppi nomadi, ai quali il vassallo di Cimbergo diede un lembo di terra ricca di sassi, legna ed alcune miniere. Questi avrebbero fondato due nuclei abitativi, Viena e Doi, che sarebbero stati distrutti in seguito da calamità naturali. Ai sopravvissuti sarebbe rimasta un'unica area disponibile, ove fondarono un nuovo insediamento, divenuto comune nel 1947. Il fatto che la zona fosse in forte espansione durante il periodo medioevale è testimoniato dalla costruzione, in questo periodo, di diversi luoghi di culto: la chiesa di San Pietro, risalente all'XI secolo, e la parrocchiale di Sant'Alessandro (XIV secolo), in cui è presente un dipinto dell'Assunzione, realizzato da Palma il Giovane, uno tra i maggiori artisti della scuola veneziana del tardo rinascimento.

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Economia

Il comune ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali; per l'assenza della stazione dei carabinieri sul posto l'autorità di pubblica sicurezza è impersonata, all'occorrenza, dal sindaco. La comunità vive dei prodotti agricoli (coltivazioni di cereali, viti ed alberi da frutta) e di un esiguo allevamento. L'industria è rappresentata soltanto dal comparto edile che, peraltro, è di piccole dimensioni. Le possibilità di impiego nella pubblica amministrazione e nella scuola costituiscono la principale risorsa del terziario: la rete commerciale è appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità. Per quanto riguarda l'offerta di servizi pubblici non si registra la presenza di strutture sociali di particolare rilievo, quali case di riposo o asili nido; mancano anche le strutture destinate all'arricchimento culturale, quali le biblioteche. Nelle scuole locali s'impartisce soltanto l'istruzione primaria e ciò costringe i più giovani a spostarsi nei centri vicini per completare da pendolari il corso degli studi, anzitutto quelli obbligatori. Le strutture ricettive garantiscono la ristorazione ed il soggiorno. Si segnala la presenza della farmacia ma per quanto riguarda gli altri servizi sanitari la popolazione è costretta a spostarsi nei centri vicini.

Il comune ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali; per l'assenza della stazione dei carabinieri sul posto l'autorità di pubblica sicurezza è impersonata, all'occorrenza, dal sindaco. La comunità vive dei prodotti agricoli (coltivazioni di cereali, viti ed alberi da frutta) e di un esiguo allevamento. L'industria è rappresentata soltanto dal comparto edile che, peraltro, è di piccole dimensioni. Le possibilità di impiego nella pubblica amministrazione e nella scuola costituiscono la principale risorsa del terziario: la rete commerciale è appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità. Per quanto riguarda l'offerta di servizi pubblici non si registra la presenza di strutture sociali di particolare rilievo, quali case di riposo o asili nido; mancano anche le strutture destinate all'arricchimento culturale, quali le biblioteche. Nelle scuole locali s'impartisce soltanto l'istruzione primaria e ciò costringe i più giovani a spostarsi nei centri vicini per completare da pendolari il corso degli studi, anzitutto quelli obbligatori. Le strutture ricettive garantiscono la ristorazione ed il soggiorno. Si segnala la presenza della farmacia ma per quanto riguarda gli altri servizi sanitari la popolazione è costretta a spostarsi nei centri vicini.

Relazioni

La località non può essere considerata una meta turistica di particolare rilievo anche se dispone di una discreta capacità ricettiva. La popolazione si rivolge al territorio circostante per l'istruzione secondaria, per il lavoro, per il commercio e per l'espletamento di pratiche burocratico-amministrative; per il resto, non rilevanti risultano i rapporti con il circondario. Complessivamente, nel decennio tra gli ultimi censimenti generali della popolazione, quello del 1981 e quello del 1991, il movimento migratorio è stato sostanzialmente irrilevante e comunque compensato dal saldo attivo del movimento naturale. Tra gli avvenimenti importanti da segnalare vi sono la Sagra di ferragosto ed il Presepe vivente. La festa in onore del Patrono, Sant'Alessandro, si celebra il 26 agosto.

La località non può essere considerata una meta turistica di particolare rilievo anche se dispone di una discreta capacità ricettiva. La popolazione si rivolge al territorio circostante per l'istruzione secondaria, per il lavoro, per il commercio e per l'espletamento di pratiche burocratico-amministrative; per il resto, non rilevanti risultano i rapporti con il circondario. Complessivamente, nel decennio tra gli ultimi censimenti generali della popolazione, quello del 1981 e quello del 1991, il movimento migratorio è stato sostanzialmente irrilevante e comunque compensato dal saldo attivo del movimento naturale. Tra gli avvenimenti importanti da segnalare vi sono la Sagra di ferragosto ed il Presepe vivente. La festa in onore del Patrono, Sant'Alessandro, si celebra il 26 agosto.

Località

Monte Sfandita

Monte Sfandita

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Ono San Pietro rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.